Respingimenti sistematici, maltrattamenti, torture: cosa succede sul confine greco-turco?
Respingimenti sistematici, maltrattamenti, torture: cosa succede sul confine greco-turco?
L'Organizzazione Non Governativa Pro Asyl ha pubblicato un nuovo report sulle pratiche di gestione dei flussi migratori in territorio greco. È il quarto report pubblicato in pochi mesi. Si tratta di
http://www.meltingpot.org/L-Organizzazione-Non-Governativa-Pro-Asyl-ha.html
L’Organizzazione Non Governativa Pro Asyl ha pubblicato un nuovo report sulle pratiche di gestione dei flussi migratori in territorio greco. È il quarto report pubblicato in pochi mesi. Si tratta di un documento che ha già scatenato dure reazioni in giro per il mondo, nonostante il governo di Samaras faccia finta di non sentire e di non vedere. In particolare, viene denunciato come i respingimenti collettivi (e quindi illegali), per cui già l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti Umani, siano una pratica sistematica, messa in atto dalle autorità greche e da Frontex sia sul confine terrestre, che nelle acque territoriali greche. Sono decine le testimonianze di migranti e rifugiati (per la maggior parte siriani, afghani, somali, eritrei) che raccontano di respingimenti che hanno messo a rischio la loro vita. La Turchia, infatti, non può essere considerato un Paese sicuro, dal momento che non garantisce un efficace sistema di protezione internazionale e costringe i rifugiati a vivere in condizioni indegne e a subire gravi violazioni dei diritti umani.